XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

26 Giu

XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Colore liturgico VERDE (anno C)

 “SENZA VOLGERSI INDIETRO …”

 CANTO DEL VANGELO  (1Sam 3,9; Gv 6,68)

Alleluia, alleluia.
Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta:
tu hai parole di vita eterna.

Alleluia.

 VANGELO (Lc 9,51-62)
Prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme. Ti seguirò ovunque tu vada.

+ Dal Vangelo secondo Luca

Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.
Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio».
Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio».

Parola del Signore
Lode a te o Cristo

COMMENTO di don Roberto Seregni

Siamo all’inizio del viaggio di Gesù verso Gerusalemme. Non un percorso geografico, ma un progetto teologico dell’autore.
Luca non vuole descrivere la mappa stradale e cronologica del Rabbì di Nazareth in cammino verso Gerusalemme, ma indicare la scelta di incamminarsi liberamente verso il luogo della Croce e della Resurrezione.
Un cammino, che si apre nel segno del rifiuto e dell’incomprensione. Rifiuto
dei samaritani che si oppongono a Gesù a causa della direzione del suo cammino; incomprensione dei discepoli che non capiscono la novità di Gesù e vogliono mettere a fuoco e fiamme i samaritani.
Come inizio non è male…
Lungo questo cammino avvengono tre incontri, tre dialoghi sulla sequela e sulle condizioni per seguire il maestro.
Dei tre interlocutori non si sa nulla: né la loro identità, né la loro scelta definitiva. Tutto è centrato sulle esigenze della vita del discepolo, sulla serietà della missione. Luca ci sta preparando al brano dell’invio dei settantadue, che ascolteremo la prossima settimana
Il primo incontro si sottolinea che il discepolo è esposto alla precarietà e all’insicurezza.
Chi sceglie di seguire Gesù si deve scordare le comodità e la quiete.
La vita cristiana è disponibilità incondizionata: “dovunque tu vada”. Interessante: fin quando il Signore ci porta su sentieri che ci piacciono e ci gratificano; ma quando la Sua Parola ci punzecchia, ci fa intuire che bisogna cambiare traccia o fermarsi un po’ per fare il punto della situazione, allora iniziano i problemi.
Faccio finta di nulla? Avrò capito bene? Aspetto un po’ e vediamo che succede… Così si è solo discepoli di se stessi e delle proprie comodità. Il Rabbì di Nazareth ci chiama alla leggerezza della sequela, ad alzarci dai nostri comodi salotti spirituali, a riprendere il cammino e mettere tutta la nostra fiducia nelle mani del Padre.
Il secondo dialogo svela senza ombre il primato assoluto e imbarattabile del Regno di Dio nella vita del discepolo. La risposta di Gesù è scandalosa: come si può non dare sepoltura al proprio padre? Il Rabbì di Nazareth esagera e lo sa, ma vuole darci uno scossone.
C’è una priorità da stabilire nella vita del discepolo, niente può venire prima dell’annuncio del Regno di Dio.
Il terzo colloquio di Gesù è per gli eterni indecisi. Le esigenze della vita cristiana chiedono coraggio e decisione, non sopportano tentennamenti: se ti volti indietro rischi di uscire di strada, di lasciarti alle spalle il tuo futuro, di nutrirti di nostalgie.
Coraggio, la Parola ci chiama ad una verifica della nostra vita di discepoli. Lasciamoci mettere in crisi, senza paura. Lo Spirito ci chiama alla novità.