XI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

12 Giu

XI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Colore liturgico VERDE (anno C)

 “LO SGUARDO …”

 CANTO DEL VANGELO  (1Gv 4,10)

Alleluia, alleluia.
Dio ha amato noi e ha mandato il suo Figlio
come vittima di espiazione per i nostri peccati.

Alleluia.

 VANGELO Forma breve (Lc 7,36-50)
Sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».
Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene».
E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco».
Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».

Parola del Signore
Lode a te o Cristo

COMMENTO di don Roberto Seregni

Certo che i poveri farisei escono sempre martoriati dai racconti del Vangelo! Sono una figura simbolica di un modo sbagliato di stare davanti a Dio. La critica che gli si rivolge non è sulla loro buona volontà – di questa ne hanno a bizzeffe – e nemmeno sulla loro morale, ma sull’immagine di Dio che alberga nei loro cuori, che è alla base dei loro comportamenti e delle loro scelte.
Noi, discepoli del III millennio, siamo chiamati a scovare il fariseo che abita in noi, a convertire il Dio della nostra immaginazione religiosa al Padre d’amore rivelato da Gesù, a portare allo scoperto la presunta giustizia che ci autorizza a puntare il dito contro quelli che non sono come noi.
La donna peccatrice che entra in casa di Simone il fariseo è sotto gli occhi di tutti, ma l’abile penna di Luca ci fa intuire che ci sono sguardi diversi posati su di lei. Il fatto è il medesimo, ma molto diverse sono le reazioni.
Il fariseo rimane scandalizzato che un giovane e promettente Rabbì come Gesù si faccia avvinare, toccare, baciare da una donna del genere. Ma come? Un profeta che si fa avvinare da una peccatrice? Nemmeno per sogno…
Gesù, invece, proprio perché è un profeta si fa avvicinare, ungere, asciugare e baciare da quella donna; proprio perché conosce il cuore del Padre alla ricerca di ogni figlio accoglie quella donna e, senza che lei chieda nulla, la perdona.

Il fariseo vede una peccatrice, Gesù invece vede una donna da accogliere e da amare.
Mi stupisce sempre la potenza dello sguardo di Gesù. Cosa ha visto quella donna negl’occhi del Rabbì di Nazareth? Come si è sentito guardato Zaccheo per ribaltare la sua vita? Cosa ha provato Levi quando il Maestro lo ha schiodato dal banco delle imposte? Cosa hanno visto Simon Pietro e gli altri pescatori in quello sguardo, per lasciare tutto e seguirlo?
Oggi questo sguardo è per te. Per te così come sei oggi, con le tue bellezze e tue fragilità, con le tue amarezze e le tue gioie. Questo sguardo è per te, per fare pace, per lasciarti perdonare e accogliere dall’abbraccio del Padre, per portare allo scoperto il piccolo fariseo giudicante e moralista che ti abita, per scoprire che c’è una possibilità nuova, che c’è uno sguardo posato su di te che può rialzarti da tutte le tue miserie e accompagnarti in ogni tua gioia.