III DOMENICA di AVVENTO

17 Dic

III DOMENICA di AVVENTO

 «NOI SIAMO VOCE:
SOLO CRISTO è PAROLA di DIO …!»                                         

 

 

Colore VIOLA/ROSACEO (anno B)                                                         

III DOMENICA

di AVVENTO

                            

CANTO DEL VANGELO (Lc 3,4.6)
Alleluia, alleluia.
Lo Spirito del Signore è sopra di me,
mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio.

Alleluia.                 

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VANGELO (Gv 1,6-8.19-28)
In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete 

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,

perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce.
Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci

hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».
Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché

dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?».

Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il

laccio del sandalo».
Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

 

Parola del Signore

Lode a te o Cristo

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COMMENTO 

(spunti di riflessione da P. Ermes Ronchi)

È ancora il Battista la figura centrale di oggi, mandato da Dio per rendere testimonianza alla luce. 

Senza luce, è così facile per l’uomo smarrirsi nel cammino della vita!

La luce – ci dice l’evangelista Giovanni in apertura del suo vangelo – è il Cristo; Lui è la Parola, il Verbo per mezzo del quale tutto è stato creato; Egli è vita, presente da sempre nel mondo, eppure … per poterlo accogliere abbiamo bisogno di qualcuno che ci faccia riconoscere la sua luce in mezzo alle tenebre; abbiamo sempre bisogno di un testimone che apra la strada al Mistero, nascosto e sempre presente, di Dio nel mondo.

Un profeta! Come il Battista. Qualcuno che sa vedere che il mondo si crea e si regge su un principio di luce e non sulla prevalenza del male e delle tenebre: per far prevalere ciò che è vero e bello nella vita, vale di più accendere le nostre lampade nella notte che imprecare e denunciare il buio.

Ai sacerdoti e ai leviti, venuti da Gerusalemme per chiedergli chi fosse e perché chiamasse ad un battesimo di conversione, il Battista risponde con una provocazione: non v’accorgete che l’Atteso è già qui in mezzo a voi e voi non sapete riconoscerlo? Io non sono il messia, sono solo una voce, come il profeta Isaia, che invita a togliere di mezzo ogni ostacolo che non permette di vedere la presenza di Dio e del suo amore.

Siamo all’inizio del vangelo, al capitolo 1, ed è attraverso la testimonianza del Battista che l’evangelista Giovanni parla ai dottori, alla  gente del suo tempo e  a quella di ogni tempo, a noi!, incominciando col dire che l’Atteso, il Messia, il Cristo è venuto ed è presente continuamente, ma il mondo corre il rischio di non riconoscerlo, di lasciarsi sopraffare dalle tenebre, invece che illuminare dalla sua luce.

A chi, invece, lo riconosce come Signore e vive la vita col suo stesso Spirito, gli è concesso di diventare lui stesso figlio di Dio, lei stessa  figlia di Dio.

È la nostra vocazione, la vocazione di chi segue le orme del Cristo.

Non è un privilegio, non ci sono dei benefit in più; è piuttosto una responsabilità; chi riconosce la Luce è “chiamato” a diffonderla.

«Ognuno di noi è “uomo mandato da Dio”, piccolo profeta inviato nella sua casa, ciascuno, pur con il suo cuore d’ombra, è in grado di lasciarsi irradiare, di accumulare, di stivare dentro di sé la luce, per poi vedere la realtà “in altra luce”» (M. Zambrano).

Come “chiamati”, siamo testimoni, siamo “Voci” se e quando ci lasciamo abitare e attraversare dallo Spirito del Cristo, che è “Parola” di Dio, che crea e ricrea sempre nuovi cieli e nuove terre, dove siamo chiamati ad abitare con dignità. Tutti!

Anche chi, o meglio, anche quando nella vita non ce la facciamo, quando siamo “miseri,  abbiamo il cuore spezzato, siamo schiavi o prigionieri” lo Spirito di Dio offre sempre nuove opportunità dove ri-abitare.