DOMENICA II DI AVVENTO

04 Dic

DOMENICA II DI AVVENTO

Colore liturgico VIOLA (anno A)

 “CONVERTIRSI ALLO STUPORE …”

 CANTO DEL VANGELO  (Lc 3,4.6)

Alleluia, alleluia.
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!

Alleluia.

 VANGELO (Mt 3,1-12)
Convertitevi: il regno dei cieli è vicino!

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quei giorni, venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaìa quando disse: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!».
E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico. Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.

Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione, e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».

Parola del Signore
Lode a te o Cristo

COMMENTO di don Roberto Seregni

E’ da diverse ore che non smette di nevicare. Ho un sacco di cose da fare questa mattina, ma non riesco a staccare lo sguardo dalla finestra. Mi piace questo manto bianco che arrotonda gli spigoli, che si adagia leggero quasi chiedendo il permesso. Il cortile dell’oratorio è un unico e compatto tappeto bianco, sugli alberi spogli prendono vita scheletri eleganti e leggeri.
No, non ce la faccio. Non resisto. Infilo tuta e scarponi. Mi concedo un’ora di cammino. Salgo verso Baruffini, una manciata ordinata di case sulla sponda soliva della Valtellina, sopra Tirano.
Dopo pochi minuti di cammino sull’antica mulattiera sono immerso nel silenzio. E la Parola della domenica ritorna sulla labbra a ritmare il cammino.
«Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!».

Davvero ne abbiamo bisogno, davvero la conversione è una delle urgenze della vita cristiana che non possono ammettere deroghe. Non dobbiamo illuderci di essere a posto, cristiani arrivati, convertiti una volte per tutte. La conversione è un cammino quotidiano, fatto di umiltà, preghiera, cadute e ripartenze.
Quello della conversione è lo stato permanente di vita del discepolo che rimane aperto al tocco della mano di Dio.
E’ da diverse ore che non smette di nevicare. Ho un sacco di cose da fare questa mattina, ma non riesco a staccare lo sguardo dalla finestra. Mi piace questo manto bianco che arrotonda gli spigoli, che si adagia leggero quasi chiedendo il permesso. Il cortile dell’oratorio è un unico e compatto tappeto bianco, sugli alberi spogli prendono vita scheletri eleganti e leggeri.
No, non ce la faccio. Non resisto. Infilo tuta e scarponi. Mi concedo un’ora di cammino. Salgo verso Baruffini, una manciata ordinata di case sulla sponda soliva della Valtellina, sopra Tirano.
Dopo pochi minuti di cammino sull’antica mulattiera sono immerso nel silenzio. E la Parola della domenica ritorna sulla labbra a ritmare il cammino.
«Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!».

Davvero ne abbiamo bisogno, davvero la conversione è una delle urgenze della vita cristiana che non possono ammettere deroghe. Non dobbiamo illuderci di essere a posto, cristiani arrivati, convertiti una volte per tutte. La conversione è un cammino quotidiano, fatto di umiltà, preghiera, cadute e ripartenze.
Quello della conversione è lo stato permanente di vita del discepolo che rimane aperto al tocco della mano di Dio.