Dieci minuti con se stessi – argomento: UNA FEDE À LA CARTE
L’argomento di oggi
UNA FEDE À LA CARTE
Un nuovo avversario del cristianesimo è cresciuto negli ultimi decenni: la forma di religione propria della società opulenta e consumistica. È un avversario più potente e pericoloso del comunismo.
Augusto Del Noce
La riflessione di oggi
Quante pagine di riviste, di saggi e di quotidiani sono state dedicate al fenomeno del consumismo e quante volte una certa politica ha fatto di tutto per «incentivare i consumi», nella convinzione che fosse un toccasana per l’economia nazionale! Un filosofo originale come Augusto Del Noce (1910-89), in questo passo di un suo intervento al Meeting di Rimini di anni fa, coglieva un aspetto particolare, oserei dire «sacrale», della frenesia consumistica: essa inquina anche il campo religioso e genera una sorta di fede accomodatizia, potremmo dire à la carte. Come accade quando al ristorante ci viene messa tra le mani la carta del menu e noi scegliamo ciò che ci aggrada, così si combina una fede che seleziona tutto quello che è meno offensivo, meno specifico e impegnativo.
Nasce, in tal modo, «la religione propria della società opulenta e consumistica», come dice Del Noce: esemplari in questo senso sono la «New Age» e i movimenti affini che – come ho spesso sottolineato nelle occasioni che ho di parlarne – miscelano messaggio e massaggio, yoga e yogurt. La loro eucaristia è la dieta, la confessione la seduta psicoanalitica, il loro tempio un santuario del fitness. Il filosofo ha ragione nel dire che tale atteggiamento è più pericoloso dell’ateismo rigoroso perché quest’ultimo ti costringe a ritrovare le ragioni autentiche della tua fede e a confrontarle, mentre la spiritualità vaga e incolore del benessere dissolve il credere in un pulviscolo dorato che ignora la fermezza della fede e la fortezza del vivere morale.
(Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori)