Dieci minuti con se stessi – argomento: “SOLO CON LA MIA SOLITUDINE”

13 Nov

Dieci minuti con se stessi – argomento: “SOLO CON LA MIA SOLITUDINE”

L’argomento di oggi

SOLO CON LA MIA SOLITUDINE

Ho dormito così spesso con la mia solitudine / che mi è diventata quasi un’amica, /una dolce abitudine. /Lei mi segue passo passo/fedele come un’ombra. Mi ha seguito ai quattro angoli del mondo: /no, io non sono mai solo con la mia solitudine.

Georges Moustaki

La riflessione di oggi

«Taci tu che sei un meticcio!» Così un giorno una signora zittì con disprezzo Georges Moustaki, cantautore greco, nato ad Alessandria d’Egitto nel 1934, naturalizzato francese, di origini italo-ebraiche (il suo vero nome è Giuseppe Mustacchi). Egli, allora, compose una delle sue canzoni più belle, Lo straniero, tradotta in italiano da Bruno Lauzi (il titolo originale era in francese Le métèque «meticcio»). Da un suo album ho tratto alcuni versi di un’altra sua canzone, La mia solitudine: essi sono un’intensa e appassionata confessione di una persona sola. Certo, l’isolamento può diventare una sorta di buco nero che ha voragini progressive che si chiamano lontananza da Dio, dagli altri e, alla fine, anche da se stessi. Per questo lo scrittore spagnolo barocco, Francisco de Quevedo, diceva che «Dio è unico ma non è solo» (la Trinità e la creazione sono la testimonianza di questo asserto).

Ma non esiste solo l’amarezza del silenzio e dell’abbandono, che il nostro poeta Giorgio Caproni ha descritto in questo bozzetto, già citato, così frequente nelle nostre città: «Un uomo solo, / chiuso nella sua stanza. / Con tutte le sue ragioni. / Tutti i suoi torti. / Solo in una stanza vuota, / a parlare. Ai morti». Moustaki ci ricorda che esiste una dolce e preziosa solitudine, quella che ti permette di stare con te stesso, di guardare dentro l’anima e il cuore, di riflettere mentre fuori deborda il chiasso e le persone si muovono in branco gridando sguaiatamente. Ci vuole forza di spirito, ma la stanza che diventa una cella ti porta il fremito del vento dello Spirito divino.

(Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori)