Dieci minuti con se stessi – argomento: “SCONTENTI E CONTENTI”
L’argomento di oggi
SCONTENTI E CONTENTI
Essere troppo scontenti di se stessi è debolezza. Essere troppo contenti di sé è stupidità.
Madeleine de Souvré, marchesa di Sablé
La riflessione di oggi
Devo confessare di nutrire un’ammirazione di lunga data per il filosofo, scienziato e credente francese Blaise Pascal. Lessi i suoi Pensieri già al liceo: eterogenei, frammentari, diseguali, eppure attraversati da folgorazioni uniche. È noto che egli amava il convento di Port-Royal ove era suora sua sorella Jacqueline, ed è pure conosciuto il suo orientamento giansenista che anche in quel luogo si coltivava. Là si ritirò, dopo la sua crisi religiosa e ^illuminazione» del 23 novembre 1654. Là si ritirerà anche una donna bellissima, un’intellettuale che Pascal aveva già conosciuto nel salotto da lei tenuto a Parigi: era Madeleine de Souvré, marchesa di Sablé (1599-1678), amica appunto di Pascal e di un altro pensatore non di rado ospitato in queste pagine, La Rochefoucauld.
È a madame de Sablé che oggi sono ricorso per una riflessione su un tema da lei suggerito in un suo scritto. È un’esperienza abbastanza frequente. Incontriamo persone permanentemente scontente di sé e della vita, insoddisfatte in modo sistematico, deluse, tristi, amareggiate, addirittura sconfortate. Il loro stesso viso assume i tratti della loro anima pessimistica. Ma c’è anche chi è sereno nella sua beceraggine, fin sbruffone nell’ostentare la sua superficialità e vacuità interiore. Raggiungere l’equilibrio nella capacità di giudicare il bene e il male che sono in noi e negli altri e, quindi, essere realisti e oggettivi, sceverando grano e pula, è un esercizio necessario. Purtroppo, come diceva Oscar Wilde, «l’equilibrio è una cosa fatale; nulla ha più successo dell’eccesso».
(Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori)