Dieci minuti con se stessi – argomento: “QUESTIONE DI STILE”
QUESTIONE DI STILE
Si capisce di essere davvero vecchi quando, per festeggiare il proprio compleanno fra canti e suoni, ci si accorge di avere speso di più per acquistare candeline che per comprare la torta.
Bob Hope
La riflessione di oggi
Ha solo una dozzina d’anni, eppure questo figlio di miei amici sa destreggiarsi tra i programmi televisivi satellitari identificandoli con un’ abilità e una prontezza che io non acquisirei mai. Si ferma, così, su un canale americano ave è di scena un programma in bianco e nero con un attore che io riconosco subito: è Bob Hope che in un vecchio varietà sta sparando battute con una velocità impressionante. Ho colto questa sferzata ironica ma divertita sulla vecchiaia, accanto a tante altre gag che non sempre riesco a capire. La cito per una riflessione sullo stile. Se proviamo a seguire i nostri comici televisivi attuali, oltre a essere abbastanza noiosi e fin stucchevoli, sanno solo far sghignazzare un pubblico un po’ becero e corrivo.
La loro cifra stilistica aspira alla volgarità come grande porto in cui rifugiarsi, inzaccherando ogni battuta per renderla, più che salace, greve. Oppure il ricorso alla stupidità, alla vacuità, alla banalità sembra essere l’unica risorsa per rendere «leggero» il discorso. Purtroppo questo è lo stile comune anche nel parlato quotidiano: mi ha sorpreso qualche tempo fa, mentre ero a tavola con una persona di un certo rilievo pubblico, sentire come faticasse a trattenere le solite interiezioni volgarotte, usando per altro un linguaggio inceppato e trasandato. Senza voler essere puritani a tutti i costi, un po’ di stile, di finezza, di autocontrollo non guasterebbe. Se è ormai consuetudine citare il detto del francese Georges-Louis Buffon «Lo stile è l’uomo», di quello stesso autore settecentesco vorrei ricordare quest’altra considerazione: «Lo stile non è altro che l’ordine e il movimento che si mettono nei propri pensieri».
Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori