Dieci minuti con se stessi – argomento: “PARLARE E RIFLETTERE”

19 Ago

Dieci minuti con se stessi – argomento: “PARLARE E RIFLETTERE”

L’argomento di oggi

PARLARE E RIFLETTERE

Ci sono persone che parlano, parlano … finché, finalmente, trovano qualcosa da dire. / Meno si ha da riflettere, più si parla. Pensare è parlare a se stessi. E quando si parla a se stessi, non viene in mente di parlare agli altri.

Sscha Guitry / Montesquieu

La riflessione di oggi

C’è un aforisma fulminante della tradizione giudaica che abbiamo già avuto l’occasione di evocare: «Lo stupido dice quel che sa; il sapiente sa quel che dice». Ebbene, la coppia di citazioni che ho sopra proposto va nella linea del detto rabbinico. Mi premuro di proporre subito i due passi prima di tutto a me (che inesorabilmente sono condotto a parlare troppo) e poi anche a chi mi legge. La prima frase è attribuita al commediografo e attore francese di origine russa Sacha Guitry (1885-1957). La sua è un’osservazione quasi ovvia, soprattutto se ci si attacca alla televisione: parole, parole, capaci solo di svelare un limpido vuoto di idee. Solo per caso, e dopo tanta chiacchiera, può balenare la luce di un pensiero.

E qui viene bene l’altra considerazione, che è di un autore più paludato, il barone di Montesquieu (1689-1755), il quale in un suo saggio ci esorta a riflettere. Il pensare crea silenzio e si nutre di silenzio perché è un «parlare a se stessi». Ed è proprio questo che manca a chi parla troppo agli altri, correndo il rischio di proporre appunto il vuoto,l’aria fritta, la banalità. Ecco perché sono necessari la meditazione, l’ascolto, la lettura. Nelle sue Prediche volgari san Bernardino da Siena (1380- 1444) aveva una bella battuta: «Dio ti ha dato due orecchi e una lingua, perché tu oda più che tu parli». E il famoso critico letterario ottocentesco Francesco De Sanctis, nella sua Storia della letteratura italiana (1870- 71), continuava affermando che «la parola è potentissima solo quando viene dall’anima e mette in moto tutte le facoltà dell’anima».

Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori