Dieci minuti con se stessi – argomento: “LO SBADIGLIO”

22 Ott

Dieci minuti con se stessi – argomento: “LO SBADIGLIO”

L’argomento di oggi

LO SBADIGLIO

Per poter essere considerato un «classico» un film deve riuscire a far sbadigliare almeno tre generazioni di spettatori.

Marco Ferreri

La riflessione di oggi

Spesso si ripete la necessità di riproporre la lettura dei classici: essi sono i grandi punti di riferimento della cultura e la loro lezione non perde la sua forza col passare del tempo. Bisogna, però, riconoscere anche un dato indiscutibile: gli autori classici esigono spesso un impegno di analisi che trova impreparati molti lettori. Per questo non di rado si fa riferimento a essi solo per sentito dire o per approssimazione. Ricordo un amico molto colto che, dopo aver parlato a lungo a tavola dell’importanza dell’ Ulisse di Joyce, mi confessava di non essere mai andato oltre le prime cinquanta pagine… Qualcosa del genere accade anche ai «classici» della settima arte, cioè la cinematografia. E a confermarlo è un grande regista come Marco Ferreri (1928-97), l’autore provocatorio della Grande abbuffata, del Dillinger è morto e di altri film considerati se non proprio «classici», certamente molto rilevanti.

Le sue parole, desunte da un’intervista, mi offrono l’occasione non tanto di spingere – nonostante tutto – a ritornare ai classici, un tema che mi è da sempre caro (a partire dalla Bibbia, anche se non si è credenti), ma piuttosto di fissare l’attenzione sullo sbadiglio. Certo, esso può segnalare un arretrato di sonno o una cattiva digestione – e questo è inoffensivo – ma può essere l’indizio della noia che sboccia in molti appena il discorso si fa serio. Questo sgraziato segnale di tedio non affiora solo sulle labbra di studenti, ma anche di adulti che sono insofferenti di fronte a ogni pensiero o argomento che vada oltre la pelle delle cose e degli eventi! È un fastidio profondo che nasce, ahimè, da un vuoto umano e spirituale.

(Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori)