Dieci minuti con se stessi – argomento: “L’AFORISMA”

26 Dic

Dieci minuti con se stessi – argomento: “L’AFORISMA”

L’argomento di oggi

L’AFORISMA

L’aforisma non coincide mai con la verità: o è una mezza verità o è una verità e mezza. / Il guaio di ogni aforisma è che può facilmente diventare una mezza verità, oppure una bugia o un appassito luogo comune.

Karl Kraus / Charles Bukowski

La riflessione di oggi

Siamo giunti insieme agli ultimi giorni dell’anno e, quindi, anche alle ultime pagine di questo nostro incontro quotidiano. Esso si è basato su una serie di frasi, il più delle volte molto incisive, distribuite in ogni giornata così da essere come un piccolo bagliore acceso nella mente e nel cuore del lettore. Sono frasi di autori celebri, santi o peccatori, credenti o dubbiosi; tutti hanno cercato di rinchiudere nel perimetro di poche parole una verità, un dato sperimentale o una vicenda umana. È ciò che fa il cosiddetto «aforisma», vocabolo nobile di matrice greca per indicare un detto, un motto, una massima, un proverbio, una sentenza. Abbiamo, allora, voluto proporre una duplice considerazione su questo particolare genere letterario che è stato il modulo e la fonte delle nostre pagine.

Il primo aforisma è tratto da un’opera intitolata appunto Detti e contraddetti dello scrittore austriaco, Karl Kraus. È inutile dire quanto sia condivisibile la sua rilevazione: il motto è come un contenitore con un po’ di verità e un po’ di falsità o imprecisione, oppure è uno stampo che vuole raccogliere troppe verità, finendo con l’esagerare. La stessa osservazione è ribadita da un altro scrittore altrettanto amaro e duro, l’americano Charles Bukowski (1920-94), che ci mette in guardia contro il pericolo dell’affidarsi ciecamente ai proverbi che non di rado possono occhieggiare alla menzogna o appassire nell’ovvio. Anzi, può accadere che – come diceva il nostro Gesualdo Bufalino – «l’aforisma enunci verità che sembrano menzogne e menzogne che sembrano verità». Alla fine gli aforismi sono forse simili ad anfore che ogni lettore riempie col suo vino.

(Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori)