Dieci minuti con se stessi – argomento: “LA SIESTA POMERIDIANA”

18 Ago

Dieci minuti con se stessi – argomento: “LA SIESTA POMERIDIANA”

L’argomento di oggi

LA SIESTA POMERIDIANA

Un re ingiusto domandò a un uomo pio: «Tra gli atti di culto, qual è il migliore?». L’uomo pio rispose: «Per te, la siesta che fai nel pomeriggio, perché è l’unico tempo in cui non tormenti nessuno».

Sa’d?

La riflessione di oggi

Non è solo l’aria immobile, ma è anche la quiete del pomeriggio dei giorni di ferragosto a creare un’impressione rara di silenzio e pacatezza persino nelle città. Gli uomini si fermano, si abbandonano alla siesta, si spengono le grida e i rumori forti della quotidianità «normale». Ebbene, c’è un pensiero che mi attraversa. Lo so, è un po’ malizioso, ma ha il suo fondamento nella tradizione sapienziale: quando dormono, le persone fanno meno danni. Lo affermava anche un saggio della cultura persiana, Sa’d? (XIII secolo), nel suo bel poema Il roseto, con la parabola che sopra ho citato. È vero, ci sono individui che sembrano dedicare la loro vita e le loro energie a fare il male, per cui il loro momento migliore è quando si riposano e non imperversano.

I potenti di solito amano dichiarare: «Il capo è sempre sveglio» (lo diceva anche Mussolini), volendo affermare una sorta di vigilanza permanente che impedisce ogni turbativa e soprattutto ogni rischio di sottrazione del seggio su cui sono assisi. Ebbene, sarebbe molto meglio che dormissero di più perché farebbero meno danni, in particolare quando sono tiranni o prepotenti. Ma in modo più modesto, ripetiamo anche per noi tutti: abbiamo bisogno di qualche sosta non solo per riposare ma anche per lasciar quieti gli altri che spesso devono sopportarci.

Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori