Dieci minuti con se stessi – argomento: “LA PAURA DELLA LUCE”
L’argomento di oggi
LA PAURA DELLA LUCE
Possiamo perdonare un bambino quando ha paura del buio. La vera tragedia della vita è quando un uomo ha paura della luce.
Platone
La riflessione di oggi
È come un lampo di luce questa intuizione di Platone, il grande pensatore greco (V-IV secolo a.C). Ed è proprio sulla luce che si gioca il contrasto che egli ci propone. Da un lato la tenebra, grembo oscuro che giustamente il bambino teme e che invece per molti adulti diventa il paesaggio in cui ci si rifugia. C’è, infatti, anche esteriormente, un mondo della notte che si anima appena è calato il sole sulle nostre città. Lo rappresentava già il libro di Giobbe quasi in presa diretta: «Quando non c’è luce si alza l’omicida per assassinare il misero e il povero; nella notte s’aggira il ladro. L’occhio dell’adultero attende il buio e pensa: Nessun occhio mi vedrà! E si cala sul viso una sciarpa. Nelle tenebre si forzano le case. Tutti costoro di giorno se ne stanno nascosti, non vogliono saperne della luce» (24,14-16).
Assassini, ladri, ruffiani, prostitute, adulteri, criminali vari sono il popolo della notte che teme la luce. Ma c’è un’altra paura della luce che non è né sociologica né psicologica. Ed è il sottrarsi allo sfolgorare della verità perché essa costringerebbe a mutare mentalità e vita. Si preferisce chiudere gli occhi, un po’ come confessava Kafka nei confronti di Cristo: «Lui è un abisso di luce. Bisogna chiudere gli occhi per non precipitarvi!». Ma lasciamo la parola proprio a Gesù per siglare questa nostra riflessione: «La luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce… Chi fa il male odia la luce e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio» (Giovanni 3,19-21).
(Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori)