Dieci minuti con se stessi – argomento: “LA CHIAVE DEL GAS”
LA CHIAVE DEL GAS
La moglie del poeta è condannata a leggere o ascoltare i versi del poeta che fumano appena estratti dall’anima. E ancora: la moglie del poeta è condannata al poeta, a quel tipo che mai sa dove si trova il rubinetto del gas e finge di domandare per sapere quando in realtà gli importa solo di domandare ciò che non ha risposta.
Juan Gelman
La riflessione di oggi
Forse perché ho scarsissime doti manuali, mi incuriosisce questa poesia tratta dalla raccolta Nel rovescio del mondo del poeta Juan Gelman, nato a Buenos Aires nel 1930, portavoce della resistenza al regime militare e, perciò, costretto all’esilio, dopo aver perso figlio e nuora, «desaparecidos», assassinati dalla polizia argentina negli anni Settanta. Chi vive accanto a un poeta deve imparare ad accudirlo nella quotidianità, ma in compenso ha la possibilità di ascoltare i suoi versi «fumanti, appena estratti dall’anima».
È ovvio che l’intelligenza pratica è una dote preziosa e degna di grande rispetto. La moglie del poeta con la sua capacità di regolare la chiave del gas offre al marito la possibilità di creare e costituisce quasi la sponda necessaria e concreta della sua ricerca spirituale. Tuttavia è bello che al mondo esista anche chi non pone tanto domande «penultime», realistiche, riguardanti la vita di ogni giorno, ma interrogativi «ultimi», che ti spingono a cercare, a oltrepassare la superficie della realtà. Friedrich Holderlin, grande poeta tedesco dell’Ottocento, aveva scritto una poesia che iniziava così: «Perché i poeti?». Sembrano non produttivi, eppure sono necessari perché ci indicano il senso della vita e delle cose, impedendo a coloro che sono immersi nell’agire di smarrire la bussola nel cammino dell’esistenza e la stella polare che guidi la coscienza.
Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori