Dieci minuti con se stessi – argomento: “IL TRONO DI LEGNO”
IL TRONO DI LEGNO
Un trono è solo un pezzo di legno coperto di velluto. I proclami passano, le azioni restano.
Non mi piace che si finga di disprezzare la morte.
La grande legge è saper sopportare l’inevitabile.
Napoleone Bonaparte
La riflessione di oggi
Ho allineato tre detti delle 525 Massime e pensieri di Napoleone che Honoré de Balzac, grande ammiratore dell’imperatore, raccolse. Sono considerazioni fredde e realistiche, in qualche caso striate anche di cinismo, ma meritano di essere meditate perché smitizzano tanta retorica del potere e, indirettamente, le illusioni di chi si aggrappa alla carriera o alla piccola funzione esercitata per sentirsi quasi una divinità. Significativa è la prima battuta. A tutti sarà capitato di vedere dal retro certi palchi pavesati e imbandierati, con poltrone e tappeti per le autorità: ecco affiorare assi e tubolari, fili e componenti di una realtà quotidiana, il tutto pronto per essere smontato a fine cerimonia.
È, questa, una parabola della gloria terrena, del successo e del trionfo destinati a essere ben presto relegati nel deposito polveroso dell’oblio. Lo stesso accade per tanti discorsi pomposi e per certi eroismi solo esteriori e magniloquenti. Ciò che conta – ammonisce l’imperatore (o lo scrittore) – è ciò che si opera nella continuità dell’impegno. La «grande legge» è quella di conoscere il proprio limite e la caducità che ci svela di essere creature votate alla morte. E, allora, «che giova all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso?» (Luca 9,25). Viene, infatti, per tutti, grandi e piccoli, il tempo dell’isola di Sant’Elena, della solitudine, della miseria e della fine. E se tutto quello che abbiamo amato e adorato è solo un trono di legno?
Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori