Dieci minuti con se stessi – argomento: “IL PERCORSO E IL DISCORSO”

22 Ago

Dieci minuti con se stessi – argomento: “IL PERCORSO E IL DISCORSO”

L’argomento di oggi

IL PERCORSO E IL DISCORSO

Si deve conoscere la meta prima del percorso. / Chi non ha uno scopo non prova quasi mai diletto in nessuna operazione.

Jean Paul / Giacomo Leopardi

La riflessione di oggi

Incrociamo tra loro due voci, identiche per tema e per epoca storica, anche se di lingua differente. La prima frase che proponiamo appartiene a uno scrittore tedesco che aveva assunto uno pseudonimo francese, Jean Paul (1763-1825). Egli traccia simbolicamente un disegno che comprende due componenti: lo Zie/, cioè la meta da raggiungere, e una Bahn o via tra le tante possibili. Il primato va alla prima componente, cioè la meta, che dovrebbe comandare il percorso da scegliere. Troppo spesso questa logica viene ribaltata. Non interessa la verità da raggiungere, il significato ultimo di un’azione; ci si mette per strada e poi si vedrà. Anche in religione alcuni studiosi hanno sottolineato che per molti è più importante un percorso che il discorso. Si procede sulla base di impulsi e non di motivazioni, a imperare è il fare prima del pensare.

Nonostante l’apparente facilità di tale impostazione di vita, la seconda voce, quella del nostro Leopardi nel suo prezioso Zibaldone, ci avverte che alla fine un agire disordinato senza uno scopo netto e fondato risulta alienante e deludente. Eppure, far capire che è necessaria la ponderatezza nelle scelte, che avendo a disposizione anche il computer, se non hai chiara la finalità della ricerca, rimani a secco, che ogni progetto è tale solo se si prefigge un obiettivo preciso, non è poi una verità così ovvia come può sembrare a prima vista. Individuare con acutezza la finalità ultima dell’agire (per non parlare poi della vita) esige riflessione e pacatezza, virtù ignorate ai nostri giorni. Già l’antico sapiente latino Publilio Siro nel I secolo a.C. ammoniva: «In ogni iniziativa, pensa bene a dove vuoi arrivare!».

(Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori)