Dieci minuti con se stessi – argomento: “IL PARADISO DEI BAMBINI”

12 Nov

Dieci minuti con se stessi – argomento: “IL PARADISO DEI BAMBINI”

L’argomento di oggi

IL PARADISO DEI BAMBINI

Dice Dio: «Il mio paradiso è quanto c’è di più semplice, nulla è più spoglio del mio paradiso. Ai piedi dell’altare ci sono i semplici bambini che giocano con la loro palma e le loro corone di martiri. Penso che giochino al cerchio e la palma sempre verde serve a loro da bacchetta».

Charles Péguy

La riflessione di oggi

Ricordo ancor oggi l’emozione che provai quando, molti anni fa, entrai per la prima volta nella cattedrale di Monreale e mi apparve subito il possente Cristo Pantokrator dell’abside, il cui sguardo quasi ti artigliava impedendoti ogni altra visione. È il Cristo re dell’universo, al quale sono «dati potere, gloria e regno, e tutti i popoli, nazioni e lingue lo servono, e il suo è un potere eterno che mai finirà e il suo regno mai sarà distrutto» (Daniele 7,14). È, questa, l’esaltazione della trascendenza, del mistero, dell’eterno che si accompagnano col Signore.

Eppure, c’è un altro aspetto che non può essere disgiunto: quel glorioso Pantokrator di Monreale (o di altre grandi basiliche) reca i segni della passione, della sofferenza, dell’umanità. E allora il suo paradiso non è solo quello della maestosa e solenne liturgia dell’Agnello descritta dall’Apocalisse. È anche la tenera e spoglia scenografia immaginata dal poeta francese Charles Péguy nel suo poemetto Il mistero dei Santi Innocenti (1912). Ai piedi dell’altare celeste si affollano proprio loro, le piccole vittime di tutti i secoli e di tutte le terre che, come certi nostri chierichetti, non riescono a stare immobili e fissi durante le imponenti celebrazioni paradisiache e si lasciano tentare dal gioco, rompendo quella suprema armonia, ma facendo sorridere Dio. In quel paradiso è l’innocenza, la semplicità, la lievità pura e sincera a dominare e a lodare Dio.

(Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori)