Dieci minuti con se stessi – argomento: IL LUSSO E IL NECESSARIO

17 Set

Dieci minuti con se stessi – argomento: IL LUSSO E IL NECESSARIO

IL LUSSO E IL NECESSARIO

Nella società del benessere non si fa più nessuna valida distinzione tra il lusso e le necessità.

John K. Galbraith

La riflessione di oggi

Ci sono dei centri commerciali così immensi da essere diventati vere e proprie cittadelle: ne intravedo uno ogni volta che mi reco all’aeroporto di Fiumicino e mi si dice che ci sono famiglie romane che là trascorrono l’intera domenica, perché la varietà delle offerte – anche di divertimenti – è tale da coprire tutte le esigenze. Ecco, è proprio questa parola, «esigenze», a essere al centro della nostra riflessione odierna. Mi aiuta a svilupparla la frase che ho tratto dal saggio The affluent society – tradotto in italiano con il titolo Economia e benessere – di un famoso economista americano dell’era kennediana, John K. Galbraith (1908-2006). La società opulenta, «affluente», come si è soliti dire con un anglicismo (o persino «superaffluente»), ha travolto il tradizionale concetto di «esigenze». Esso rimandava alle nostre necessità primarie che, certo, variavano da epoca a epoca e secondo i diversi contesti culturali e ambientali, ma si basavano sui fondamentali dell’esistenza. Il superfluo era considerato un «lusso», un di più non necessario ma solo voluttuario: è significativo che in inglese «lusso» si dica luxuryl.

Ora si è compiuta una svolta: la società dei consumi non conosce quella distinzione e il concetto di «esigenze» o di «necessario» si è dilatato fino ad abbracciare anche l’opulenza, la sovrabbondanza, il superfluo, l’accessorio. Si ha, così, una mentalità sfrenata nell’«esigere» e questo si rivela non solo in sede commerciale, ma anche semplicemente umana. Si pretende tutto, fino all’eccesso, e l’idea di felicità è nel poter comperare tutto quello che brilla e che è piacevole. Invano l’antica sapienza dei Ricordi dell’imperatore Marco Aurelio ci ammonisce: «La maggior parte delle cose che diciamo e facciamo non sono necessarie: chi le elimina dalla sua vita sarà più tranquillo e sereno».

(Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori)