Dieci minuti con se stessi – argomento: “IL CIELO E IL CERVELLO”
IL CIELO E IL CERVELLO
Il cervello è più grande del cielo / perché – se li metti fianco a fianco – / l’uno conterrà l’altro/con facilità – e Te – in aggiunta.
Emily Dickinson
La riflessione di oggi
Devo confessare di essere sempre colpito quando incontro o sento qualche scienziato che descrive quel mirabile microcosmo che è il nostro cervello: 1200-1800 grammi depositati in una scatola ossea che in media è di 1300 centimetri cubici; eppure, se la dovessimo aprire, troveremmo una galassia di un centinaio di miliardi di neuroni, tanti quante sono le stelle della Via Lattea. Questi neuroni comunicano tra loro attraverso un sistema di connessioni dette sinapsi che sono dell’ordine di un milione di miliardi, e così via in una gigantesca architettura numerica quasi incalcolabile. Lasciamo cadere senza risposta le grandi domande: dov’è l’anima? E il pensiero? E la coscienza?
O meglio, affidiamo ora questi enigmi alla voce della poesia. Lo facciamo con pochi versi di una poetessa che amo, l’americana Emily Dickinson (1830-86), che compara appunto cervello e cielo. Sono due infiniti che si confrontano; eppure il nostro cervello può «comprendere» sia se stesso sia il cielo, perché di quest’ultimo ha consapevolezza, lo conosce, lo studia, cosa che il cielo non può fare del nostro cervello e dei suoi misteri. Ma la poetessa fa un passo ulteriore. Il nostro cervello può anche contenere quel Tu infinito che è Dio, sfida impossibile per il cielo perché – come riconosceva Salomone – «i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti, o Signore» (1 Re 8,27). Noi, invece, pensiamo, accogliamo, amiamo Dio coinvolgendolo nel nostro intimo, anzi, collocandolo nei nostri pensieri e nel nostro amore.
Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori