Dieci minuti con se stessi – argomento: “I FURBI E GLI SCIOCCHI”

25 Ott

Dieci minuti con se stessi – argomento: “I FURBI E GLI SCIOCCHI”

I FURBI E GLI SCIOCCHI

Ci sono più sciocchi che furbi al mondo, altrimenti i furbi non avrebbero abbastanza per vivere.

Samuel Butler

La riflessione di oggi

Spesso a certi politici non particolarmente degni si usa assegnare la patente della furbizia per riuscire a giustificare il loro successo immeritato. In questa sconsolata (o invidiosa) considerazione c’è un fondo di verità. Ma questo è possibile perché c’è un rovescio della medaglia: il pascolo dei furbi è l’immensa folla degli sciocchi che abboccano alle loro manovre. Infatti, la stupidità è versatile ed è pronta ad attraversare tutte le epoche, a indossare tutte le mode, a insediarsi in tutti i cervelli con l’illusione dell’astuzia e a presentarsi coi lineamenti dell’intelligenza e della verità. Ebbene, sulla distesa degli insipienti, simile a un campo di giunchi che si piegano al vento, si erge l’astuto che approfitta di questa becera sottomissione. È ciò che ci ricorda appunto nell’aforisma sopra citato un poeta inglese del Seicento, Samuel Butler, che si batté per una classe borghese dotata di valori etici e non solo di beni economici.

È, dunque, necessario ritrovare il vaccino della critica, della verifica morale, dell’esercizio intellettuale contro l’anchilosarsi della ragione e della coscienza che può infettare tutti, rendendoci così un po’ sciocchi. Detto questo, bisogna però aggiungere una nota che per certi versi può consolare. La desumo da un altro poeta inglese, anch’egli del Seicento, John Dryden: «La sorte comune di tutti i machiavellici è questa: fanno i loro disegni così sottili che si rompono per la loro stessa finezza». In altri termini, si possono imbrogliare parecchi per molto tempo, ma non tutti per sempre. Ed è questa la speranza: la rete delle furberie può reggere a lungo, ma non è né invincibile né infinita.

(Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori)