Dieci minuti con se stessi – argomento: “ESPERIENZA DOLOROSA”
ESPERIENZA DOLOROSA
Possiamo imparare a essere saggi in tre modi. Il primo è quello dell’imparare a riflettere, ed è il migliore. Il secondo è l’imitazione, ed è il più facile. Il terzo è l’affidarsi all’esperienza, ed è il più doloroso.
Confucio
La riflessione di oggi
In realtà questa trilogia proposta dal grande maestro cinese Confucio non è necessariamente da ramificare in tre strade separate. Si può infatti, riflettere scoprendo verità da soli, ma contemporaneamente seguire una guida o un modello per raggiungere una nuova meta di conoscenza e di saggezza. La terza via, quella dellesperienza, è però il percorso che non si può evitare perché esso è intrecciato indissolubilmente con lo stesso vivere. Fermiamoci, allora, un momento proprio su quest’ultimo modo per conquistare la saggezza.
È un itinerario che scandisce l’intera esistenza e, nonostante sia (anche per questo fatto) obbligatorio, non è detto che produca effetti positivi. Anzi, spesso è vero ciò che afferma un altro motto cinese: «l’esperienza è un pettine offerto ai calvi», proprio perché non sembra efficace. È una sorta di dono utile che la vita ci presenta, ma che non serve a niente perché la superficialità o l’orgoglio fanno sì che la sua efficacia sia sminuita o annullata. Confucio giustamente osservava che quella dellesperienza è una via dolorosa. Da un lato, infatti, la si costruisce soprattutto sui propri errori e quindi è il segnale di tanti momenti di lacerazione e di umiliazione. D’altro lato, l’esperienza è un frutto che matura troppo tardi, quando non può più essere gustato, la qual cosa genera malinconia. Ecco, allora, la necessità di essere coscienti, coraggiosi e costanti nella vita.
Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori