Dieci minuti con se stessi – argomento: “DI PASSAGGIO”

12 Set

Dieci minuti con se stessi – argomento: “DI PASSAGGIO”

L’argomento di oggi

DI PASSAGGIO

Era un famoso rabbino polacco dell’Ottocento di nome Hofez Chaim. Un uomo venne da lontano a consultarlo e rimase stupito perché la casa del rabbino conteneva solo libri, un tavolo e una seggiola. «Dove sono i tuoi mobili?», gli chiese. E il rabbino gli replicò: «E i tuoi dove sono?». «Ma io sono qui solo di passaggio». «Anch’io», concluse il rabbino.

Apologo ebraico

La riflessione di oggi

Dopo aver ascoltato questo racconto che ha per protagonista un rabbino dei Chassidim, i «pii» ebrei mitteleuropei, è facile far risuonare le parole dell’autore di quella solenne omelia che è la Lettera agli Ebrei: «Noi non abbiamo quaggiù una città stabile, ma andiamo in cerca di quella futura» (13,14). E a esse si può accostare un brano di un’altra «lettera» cristiana, quella che un ignoto autore del II secolo indirizzava a un certo Diogneto: «I cristiani… abitano ciascuno la loro patria ma come forestieri; partecipano a tutte le attività di buoni cittadini e accettano tutti gli oneri, ma come ospiti di passaggio. Ogni terra straniera è patria per loro, mentre ogni patria è terra straniera».

Ecco, dunque, un appello serio e pacato contro ogni nazionalismo esasperato, contro l’attaccamento al possesso di idee e di cose, contro ogni tentazione di autodifesa esclusivistica. Il respiro del cristianesimo è di sua natura universale, essendo legato all’amore per ogni creatura e non solo per la propria tribù o nazione. Il suo anelito va oltre la prigione del tempo e dello spazio perché è aperto all’eternità e all’infinito a cui è chiamato. Il presente è, quindi, reale perché in esso viviamo, ma è transitorio. Le realtà materiali non devono essere ceppi che ci legano quaggiù, impedendoci il volo verso l’alto. Sì, perché anche se ovvia, ci dimentichiamo spesso di una semplice verità: «Se vedi un uomo arricchirsi, non temere: quando muore, non porta nulla con sé!» (Salmo 49,17-18).

(Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori)