Dieci minuti con se stessi – argomento: “DALLA PARTE DEL PERSEGUITATO”

09 Gen

Dieci minuti con se stessi – argomento: “DALLA PARTE DEL PERSEGUITATO”

L’argomento di oggi

DALLA PARTE DEL PERSEGUITATO

Dio è dalla parte del perseguitato. Sempre. Se un giusto perseguita un giusto, Dio è dalla parte del perseguitato. Se un empio perseguita il giusto, Dio è dalla parte del perseguitato. Se un empio perseguita l’empio, Dio è dalla parte del perseguitato.

TRADIZIONE GIUDAICA, SALMO 68

La riflessione di oggi

All’antico testo dell’Haggadah pasquale ebraica, ossia al racconto della liberazione esodica, si sono associati nei secoli benedizioni, memorie, riflessioni, inni e commenti. In una di queste aggiunte ci imbattiamo nelle righe che ora proponiamo e che mettono in luce il vero volto del Dio biblico, un Dio liberatore, che si schiera sempre dalla parte delle vittime, degli ultimi, degli oppressi. Come lo si acclama nel Salmo 68, egli è «il padre degli orfani e il difensore delle vedove». Significativa è l’ultima frase del testo citato: «Se un empio perseguita. un empio, Dio è dalla parte del perseguitato». In quel momento il Signore mette da parte la sua giustizia e fa prevalere l’amore per la persona conculcata, prescindendo dalla sua qualità umana e morale.

La lezione che Dio ci offre è, dunque, chiara. Schierarsi accanto a chi vince e prevarica è, purtroppo, facile e spontaneo, e venire in soccorso al vincitore è un’arte sempre praticata, perché – come diceva un verso dell’Orlando furioso di Ariosto – «fu il vincer sempre laudabil cosa, vincasi per fortuna o per ingegno». Abbastanza facile (almeno per impulso di generosità) è sostenere il giusto perseguitato ed è già un passo avanti rispetto al comportamento precedente. Ma difendere l’antipatico, il perverso, il criminale, quando a sua volta è fatto oggetto di un’ingiustizia e di una violenza, è molto più arduo. Sottile è la tentazione di dirgli: «Ben ti sta!», esaltando una sorta di legge del taglione o di «sana» vendetta. Il testo giudaico ci conduce, Invece, già allo spirito evangelico secondo il quale bisogna essere come Dio che fa piovere o brillare il sole su giusti e ingiusti senza discriminazione (Matteo 5,43-45).

Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori