Dieci minuti con se stessi – argomento: “COMPAGNI”

13 Set

Dieci minuti con se stessi – argomento: “COMPAGNI”

COMPAGNI

Nella tradizione araba, il monaco è colui che fugge dal mondo solo per amarlo di più… Il francese compagnon, «compagno», è composto dal latino cum, «con», «insieme», e da pain/panis, «pane». Noi condividiamo lo stesso pane.

Stephanie Saldana

La riflessione di oggi

Ho cercato di correggere alla bell’e meglio queste poche righe che – almeno nella versione italiana – sono molto più approssimative. Il libro è una storia autobiografica, un po’ sentimentale, fatta di mistica e di amore, ambientata in Siria, scritta dall’americana Stephanie Saldana e intitolata La sposa di Damasco. Mi interessa sottolineare due temi suggestivi. Il primo è legato all’esperienza del monaco, in greco «colui che è solo». In realtà il suo non è un isolarsi dal mondo, ma un essere infitto in esso come una spina nel fianco, attraverso la testimonianza di valori che trascendono la quotidianità, la materialità, la superficialità.

È una presenza di fuoco in un mondo tiepido e, in questo senso, tutti – se siamo veri credenti o anche semplicemente autentici uomini e donne – dovremmo essere un po’ «monaci». Il secondo tema è legato alla parola «compagno». Lasciamo stare l’eventuale (e forse smarrita) connotazione politica. Il vocabolo è molto bello nella sua etimologia sociale, caritativa, fraterna: «compagni» perché condividiamo lo stesso pane. Abbiamo bisogno di una «compagnia» costante per essere meno soli (in senso negativo) e meno poveri. Pochi sanno che la nostra parola così comune «minestra» deriva dal latino minister, che non è colui che comanda, come succede in politica, ma colui che si fa minus, che diventa piccolo per servire gli altri. «Io sto in mezzo a voi come colui che serve» dirà Gesù durante l’ultima cena (Luca 22,27).

(Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori)