Dieci minuti con se stessi – argomento: “AMARE LA VITA”

02 Nov

Dieci minuti con se stessi – argomento: “AMARE LA VITA”

AMARE LA VITA

Ci sposammo e vivemmo insieme settantanni, / stando allegri, lavorando, allevando i dodici figli… /A novantasei anni avevo vissuto abbastanza… le passai a un dolce riposo./Cos’è questo continuo lamentarsi di dolori e di stanchezza,/di ira, di scontento e di speranze fallite? / Figli e figlie degeneri, /la vita è troppo forte per voi:/ci vuole vita per amare la Vita!

Edgar Lee Master

La riflessione di oggi

Capita anche a me, quando ritorno nel piccolo camposanto di un paesino della Brianza ove sono sepolti i miei genitori, di passare lentamente per i vialetti, leggendo certe epigrafi e risalendo ai volti noti della mia infanzia. È quello che aveva fatto anche il poeta americano Edgar Lee Masters, immaginando per ognuna delle lapidi di un cimitero del Midwest un epigramma che raccontasse tante microstorie con le loro grandezze e miserie, la generosità e l’ipocrisia, le verità e le menzogne. Nacque, così, quell’Antologia di Spoon River (1915) dal successo folgorante.

Ed è nelle sue pagine che sono andato a cercare l’autoritratto di una certa Lucinda Matlock, le cui parole semplici sono un monito anche per «i figli e le figlie degeneri» che siamo noi, pieni di scontento, di proteste, di pretese, di insoddisfazioni. Lucinda s’era innamorata del suo Davis e per settantanni aveva condotto con lui un’esistenza modesta ma serena, piena di cose quotidiane ma amate con intensità. Ed ecco la sua lezione: per amare la Vita (si noti la maiuscola!) è necessario viverla in pienezza, anche nelle sue ombre, nelle sue tempeste, nelle fatiche. «Voi siete troppo superficiali» vuole dire questa vecchia mamma «e non sapete vivere questa Vita forte eppur bella, severa eppur affascinante».

(Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori)