03 Ago

L’argomento di oggi

MEDITARE È MEDICARE

Meditare è un’occupazione potente e piena: io preferisco formare la mia anima piuttosto che arredarla.

Michel de Montaigne

La riflessione di oggi

Nel suo Zibaldone, agli inizi del settembre 1823, Giacomo Leopardi annotava una curiosa etimologia (non so fino a che punto fondata) secondo la quale «meditare» deriverebbe dal latino medeor, che significa «curare, medicare», per cui – concludeva – «il meditare una cosa è una continuazione del semplice averne o pigliarne cura». Una sana, pacata, quieta riflessione diventa, allora, una vera e propria cura o medicina dell’anima. È un po’ anche ciò che propone quel grande pensatore e moralista francese che fu Montaigne nella frase offerta oggi. La meditazione non è, infatti, un imbottire lo spirito di nozioni, curiosità o banalità, come spesso ci accade vivendo esposti alla vita sociale («arredare» l’anima, come dice Montaigne), ma è un plasmarla, un formarla e, se ci sono ferite, un medicarla e curarla.

Meditare per qualche minuto ogni giorno non è tempo perso; anzi, è una sorta di fermento che feconda il nostro pensare e agire, impedendo che si disperdano in vanità e fumo. È una medicazione necessaria soprattutto quando la superficialità ha aperto tante feritoie nella nostra coscienza, lasciando che da esse fuoriescano e si disperdano nel vuoto l’interiorità, la sensibilità morale, l’anelito per la verità. Vi ricordate quando a scuola s’imparavano quei versi di Petrarca: «Solo e pensoso i più deserti campi / vo mesurando a passi tardi e lenti»? Ecco, nell’agitarsi frenetico della società contemporanea, rallentiamo, appartiamoci e pensiamo, anzi, meditiamo…

(Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori)