DOMENICA I DI QUARESIMA

05 Mar

DOMENICA I DI QUARESIMA

Colore liturgico VIOLA (anno A)

 “RITROVARE IL CENTRO …”

 VANGELO (Mt 4,1-11)
Gesù digiuna per quaranta giorni nel deserto ed è tentato.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”».
Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

Parola del Signore
Lode a te o Cristo

COMMENTO di don Roberto Seregni

Mi commuove il Vangelo delle tentazioni che oggi leggiamo.
Mi commuove sapere che Gesù ha scelto la nostra umanità, solidale fino in fondo alle nostre fragilità, persino nell’esperienza delle tentazioni.
Mi fa bene ricordare che anche Gesù è stato tentato, che anche la sua vita è stata segnata dalla lotta contro il male. Niente da stupirmi, allora, se anche oggi lotterò contro la tentazione, contro il male che vuole strapparmi dal cuore il desiderio di Dio, che vuole inquinare la Parola e ubriacarmi di aceto facendolo passare per vino buono.
Questa quaresima ci porta nel deserto, con Gesù, per lottare contro le tentazioni, per dire parole di autenticità sulla nostra vita.
nel suo Spirito lotteremo per quaranta giorni contro le miopie, daremo il nome alle povertà che ci abitano, per riprenderci dalle anestesie che ci rendono insensibili a tutto, ci metteremo in cammino per correre con Maria incontro al Risorto.
In questo cammino sono tre le parole che ci aiutano ad orientarci.
Primo: il digiuno. Digiuno per sentire la fame, per scoprire che non basto a me stesso e che l’egoismo non può nutrirmi. Digiuno per imparare a dire dei “no” che mi aprono a dei “sì” che allargano il cuore, che mi introducono in nuove relazioni, che mi sottraggono alle mie abitudini pigre e insaziabili.
Ognuno, oltre al digiuno dal cibo ne sperimenti altri, scelga quello più urgente nel suo cammino spirituale.
Posso consigliare un po’ a tutti il digiuno dal pettegolezzo, per imparare a guardare l’altro così come lo guarda Dio?
Secondo: la preghiera. Pregare ogni giorno per riconoscere la nostra totale appartenenza a Dio. Nel silenzio dello Spirito, aprire la Bibbia per leggere un Vangelo dall’inizio alla fine o gustare la bellezza dei Salmi. Senza fretta, leggere con calma e lasciare che le parole scendano nel cuore.
Terzo: la carità. Carità non significa dare quello che avanza o che non serve più, ma stare attenti ai bisogni dell’altro, condividere i doni, non chiudermi nel possesso che ammuffisce le ricchezze del cuore. Scegliere un’esperienza concreta di carità, senza  dimenticarci che la carità più urgente e capace di contagio, è quella della quotidianità, tra le mura domestiche, nella scuola, nel lavoro e pure nel tempo libero…
Coraggio fratelli! Questi quaranta giorni siano un ricentramento della nostra esistenza su ciò che davvero conta e ha valore.