LA VOCE DEL DON

LA VOCE DEL DON

Carissimi

oggi celebriamo la quarta domenica di quaresima e nel Vangelo troveremo l’incontro di Gesù con il cieco nato. Oh, quanto è simile a quella del cieco nato la nostra attuale situazione… brancoliamo nel buio chiedendoci quando vedremo la luce in fondo al tunnel. La luce per il cristiano rimanda al segno – dono battesimale della fede che lo costituisce “illuminato”.

Siamo tutti chiamati a illuminare perché illuminati dalla fede di cui dobbiamo essere testimoni.

La fede da sempre si accompagna alla speranza… la luce dissipa le tenebre della morte, dona calore al gelo del dolore, va in profondità e ci aiuta a riscoprire la bellezza della vita e di tutto ciò che nella vita ha valore ed è essenziale. Dio nostro Padre in Cristo ci ha fatto dono di questa luce, la grazia della fede, e in queste settimane ne stiamo riscoprendo la preziosità e l’importanza.

Lo stare in compagnia di Gesù e di Maria nella preghiera ci aiuti a sentirci amati, custoditi e protetti; ci aiuti a condividere le preoccupazioni, le paure e le difficoltà di tanti che vivono nel loro corpo la virulenza del virus e dei loro cari che non possono fisicamente stare loro vicini nella malattia e neppure salutare dopo la morte.

Impariamo a fare nostri i sentimenti, i patimenti e le sofferenze di Cristo che porta la croce facendosi Cireneo di tanti nostri fratelli e sorelle.

In tanti mi chiedono preghiere e a tutti rispondo che per ciascuno c’è un ricordo, un Rosario, un’intenzione nelle celebrazioni dell’Eucarestia in casa, una preghiera, e continuamente i vostri volti abitano il mio cuore, la mia mente durante tutta la giornata… e spesso come un bambino piango vedendo ciò che ascolto e ci viene raccontato e testimoniato da chi è in prima linea, in trincea proprio come in guerra.

Qualcuno mi chiede: come posso farmi vicino a chi conosco? La risposta: un messaggio, una telefonata, un servizio domiciliare (alimenti, farmacia), e soprattutto tanta preghiera… vi assicuro che il Signore sa e conosce ciò che a ciascuno “serve”… non dubitate MAI della sua presenza che discretamente ci accompagna.

Basta parlare ora… se ci crediamo davvero sperimenteremo anche noi  presto ciò che ha sperimentato il cieco nato… torneremo a vivere una vita di fede più fraterna e coerente, ne sono certo.

Buona domenica a tutti

Don Fabio